Saturday, November 4, 2017

I fattori psicologici della disfunzione erettile


Fattori psicologici


I fattori psicologici hanno un’importanza fondamentale poiché possono influire non solo sull’erezione ma anche sul desiderio stesso.

Tali fattori includono sia un generico stress psicologico sia le emozioni negative più specificamente connesse alla disfunzione erettile.


Ogni emozione negativa – soprattutto l’ansia, la depressione o il risentimento – può incidere negativamente sulla funzionalità erettile. Preoccupazioni di carattere economico, il dolore per la perdita diuna persona cara, l’apprensione per i figli adolescenti o la perdita del lavoro sono tutte situazioni che possono interferire con la reattivitàdel pene.

L’ansia anticipatoria rispetto alla propria condizione, insieme ad altri fattori psicologici, comunque legati al proprio problema sessuale, costituiscono una minaccia per la sessualità. Pertanto, sarebbe opportuno instaurare un circolo virtuoso fatto di aspettative adeguate, esperienze sessuali appaganti e frequenti, piuttosto che cadere
nella trappola dell’ansia, dei rapporti sessuali difficili e insoddisfacenti,dell’imbarazzo e, infine, dell’astinenza.

Quando si concepisce il rapporto sessuale come un test da superare, si vive costantemente nel terrore di essere destinati irrimediabilmente all’impotenza.

Usiamo l’espressione “disfunzione erettile” perché essa descrive il problema per ciò che è realmente: ovvero la difficoltà a raggiungere e mantenere l’erezione per la durata del rapporto sessuale.

“Impotenza” ha invece una connotazione negativa, che sottolinea la mancanza di autocontrollo e di autostima come uomo. La disfunzione erettile è un problema che riguarda l’erezione e non ha niente a che vedere con la vostra vita e col vostro sentirvi uomini.

Rappresenta perciò un ottimo esempio di come la ricerca della cura perfetta possa ostacolare qualsiasi tentativo di miglioramento. Il perfezionismo è il miglior deterrente per una vita sessuale appagante.

Crediamo che ogni uomo debba superare il proprio imbarazzo e il proprio senso di rifiuto, affrontando la disfunzione erettile in modo positivo e realistico. A questo proposito vi invitiamo a considerare la probabilità che soltanto l’85% delle vostre esperienze sessuali si potrebbe concludere con un rapporto completo. Nel restante 15%
dei casi voi e la vostra compagna potrete sempre ricorrere ad altri tipi di stimolazione sessuale, rimandando il momento della penetrazione.




Fattori relazionali


I fattori relazionali – quali la serenità, l’attrazione reciproca, la fiducia e l’intima cooperazione – possono facilitare la reattività sessuale e quindi l’erezione. Al contrario, i problemi di coppia – i conflitti, a distanza emotiva, il non sentirsi al sicuri, l’insoddisfazione verso il proprio coniuge o il proprio matrimonio, la mancanza di tempo da dedicare alla propria relazione, il senso di colpa, i rimproveri – portyano una diminuzione del desiderio e minano le fondamenta del legame interpersonale su cui si basa la sicurezza di poter avere un’erezione.

Un limite significativo nel campo della ricerca sulla disfunzione erettile va ricercato nel fatto che essa sia incentrata esclusivamente sul lato maschile. Di rado si interroga il paziente sulla propria relazione affettiva. Tuttavia, la sessualità non è un fatto individuale e isolato, ma prevede uno scambio interpersonale.

È meglio cercare di comprendere e superare la disfunzione erettile usando un approccio che coinvolga la coppia. Basta riflettere per un attimo sul fatto che il sesso non è un’esclusiva dell’uomo, né tanto meno della donna. È qualcosa che riguarda entrambi, intesi come coppia. Il vostro problema di disfunzione erettile, dunque, è anche un problema della vostra partner e pertanto anche a lei spetta un ruolo altrettanto attivo nell’affrontarla.

L’obiettivo, per una coppia che si trovi a combattere con la disfunzione erettile, è quello di stabilire un livello di intimità che metta entrambi a proprio agio, stimolando il desiderio sessuale. Esistono però due estremi da evitare. Il primo è di rimanere così invischiati nel rapporto (rinunciando alla propria individualità) da non lasciar più spazio alla sessualità.

L’altro è di lasciarsi dominare dal risentimento e tendere verso l’isolamento. Le possibili reazioni della partner La maggior parte delle donne, di fronte alla disfunzione erettile, reagisce in due modi differenti, ma comunque estremi, che contribuiscono solo a peggiorare il problema.

La reazione più comune è quella di assumere un atteggiamento materno e conciliante, affermando che ciò che conta veramente è l’intimità e non il sesso. Nel tentativo di dimostrarsi utili riescono soltanto a reprimere tutta la loro sensualità. Al contrario, possono reagire diventando estremamente esigenti sul piano sessuale, affermando che il compagno è in debito con loro, e che pertanto, anche se incapace di terminare l’amplesso, dovrà comunque soddisfarle fino al raggiungimento dell’orgasmo.

Non c’è niente di intimo, tenero o stimolante in tale modo di reagire. L’approccio più proficuo, per la donna, è quello di dimostrarsi una partner sessuale coinvolta e affettuosa. Se entrambi vi sentite sessualmente impacciati e insicuri, ciò provocherà uno stato di ansia, decisamente controproducente, che potrà solo peggiorare la  disfunzione erettile.

È molto importante che la vostra compagna riesca a mantenere alto il suo livello di eccitazione così da continuare a stimolare il vostro desiderio. Tuttavia, potrebbe non rispondere in maniera così positiva: potrebbe sentirsi confusa e ferita quando dimostrerete problemi ad avere un’erezione.

Alcune donne si sentono colpevoli, non all’altezza delle vostre aspettative, credono di non essere sufficientemente sensuali o di essere incapaci di soddisfare le vostre esigenze; altre percepiscono la disfunzione erettile come una forma di rifiuto e reagiscono con risentimento.





Fattori psico-sessuali


Vi sono molti fattori psicologici coinvolti nella sessualità, di natura cognitiva, comportamentale, emotiva e relazionale. Essi giocano un ruolo sempre più importante man mano che la relazione progredisce, in particolare per gli uomini che hanno superato i trent’anni.

Ovviamente, la quasi totalità degli uomini afferma di preferire di gran lunga il periodo in cui l’erezione veniva raggiunta senza problemi di deficit erettivo saltuario, in cui non provava alcun impaccio nel gestire i preliminari e nel quale riusciva a portare a compimento il coito con un’unica erezione.

Ci sono però due ordini di problemi. In primo luogo, ciò costituisce un’aspettativa non realistica per buona parte degli uomini al di sopra dei trent’anni, per la maggioranza di quelli sopra i quaranta e per la quasi totalità degli ultracinquantenni. Inoltre, una volta accertata l’esistenza di un problema di natura erettile, è semplicemente assurdo credere nella possibilità di avere erezioni spontanee e prevedibili.

Ciò non significa che tutti gli uomini soffrano di disfunzione erettile. Significa, invece, che chi è affetto da questo disturbo deve prevedere la possibilità di escludere la penetrazione dalla propria prassi sessuale ed essere disposto a ricorrere a particolari tecniche di tipo cognitivo, comportamentale ed emozionale per aumentare l’eccitazione e favorire il raggiungimento dell’erezione. 

Fattori situazionali 


 I fattori situazionali riguardano il problema di riuscire a trovare tempi e luoghi dove poter far sesso con tranquillità e questi, insieme  ad altri di origine esterna ed emozionale, possono incidere negativamente sulla funzionalità sessuale.

È possibile che non vi rendiate conto degli ostacoli che vi circondano. Ad esempio, cercare di avere un rapporto sessuale dopo mezzanotte quando si è già molto stanchi potrebbe rivelarsi frustrante. Inoltre, il sesso diventa sicuramente meno allettante se lo si vive nel terrore che i propri figli possano entrare in camera da un momento all’altro.

Molte coppie ritengono che sia più importante chiudere a chiave la porta della camera da letto che non ristrutturare la propria casa. In ogni caso, è necessario sentirsi sereni per riuscire a essere sessualmente ricettivi. Molti uomini affermano che il dedicarsi a piccole cose – come occuparsi completamente dei figli per due sere di fila, parlare un po’ con la propria compagna mentre la si aiuta a riordinare la cucina, fare una telefonata per il semplice gusto della conversazione – può contribuire a consolidare l’armonia di coppia.

Pertanto, occorre prendere in considerazione quali fattori situazionali e pratici riescano a favorire il buon esito di un amplesso. Egualmente, è importante identificare quelli che possono comprometterlo e quindi aumentare il rischio che sopraggiunga la disfunzione erettile.

I fattori psicologici della disfunzione erettile

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